Mt 17, 21-26
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.
Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì».
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei».
E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».
Parola del Signore.
«Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno…».
In questo brano del Vangelo di Matteo Gesù si rivolge ai suoi discepoli condividendo con loro ciò che lo aspetta, Egli sa bene cosa avverrà della sua vita: verrà consegnato nella mani degli uomini per morire in croce. Gesù era il Verbo fatto carne, Paolo scrive nella Lettera ai Filippesi: «egli, pur essendo nella condizione di Dio, svuotò se stesso, assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini». Egli ha scelto di immergersi nelle vicende umane e di stare dentro la nostra realtà con i suoi limiti, le sue regole – non sdegna neanche il pagamento della tassa – per farci capire che è accanto a noi e cammina con noi, oggi come allora, lungo i sentieri della storia e accompagna ciascuno di noi nella sua storia personale. Egli si ferma per farsi vicino: «gli si fece vicino» (Lc 10,34); corre per raggiungerci: «gli corse incontro» (Lc 15,20); dice a ciascuno: «Io sarò con te!» (Is 15,20), che significa: «Io sono con te» (At 18,9), oggi, adesso!
Comments