Memoria di sant'Alfonso Maria de' Liguori, vescovo e dottore della Chiesa, che rifulse per la sua premura per le anime, i suoi scritti, la sua parola e il suo esempio. Al fine di promuovere la vita cristiana nel popolo, si impegnò nella predicazione e scrisse libri, specialmente di morale, disciplina in cui è ritenuto un maestro, e, sia pure tra molti ostacoli, istituì la Congregazione del Santissimo Redentore per l'evangelizzazione dei semplici. Eletto vescovo di Sant'Agata dei Goti, si impegnò oltremodo in questo ministero, che dovette lasciare quindici anni più tardi per il sopraggiungere di gravi malattie. Passò, quindi, il resto della sua vita a Nocera dei Pagani in Campania, tra grandi sacrifici e difficoltà.
Tutta la santità e la perfezione di un'anima consiste nell'amar Gesù Cristo nostro Dio, nostro sommo bene e nostro Salvatore. La carità é quella che unisce e conserva tutte le virtù che rendono l'uomo perfetto.
Dalla "Pratica di amare Gesù Cristo" di sant'Alfonso Maria de' Liguori, vescovo
Mt 13, 54-58
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Parola del Signore.
I compatrioti di Gesù non riescono a riconoscere in Lui il Messia: lo valutano con categorie umane, come facciamo noi quando dobbiamo presentarci a qualcuno, facendo credito magari sulla sua amicizia. "Sono il fratello di ... il figlio di ..." ma facendo così non si aprono ad accogliere chi Gesù è veramente. La gente di Nazareth rimane stupita per i prodigi che Gesù compie, ma non supera lo steccato della ragione, dei legami di sangue, e finisce col rimanere scandalizzata. E' proprio questa incredulità, in qualche modo, a impedire a Gesù di compiere miracoli: "la tua fede ti ha salvato" dice il Maestro a tutti quelli che, avvicinatisi a Lui, ricevevano dei benefici. Invece, "senza fede, è impossibile essergli graditi" scrive san Paolo. Oggi chiediamo al Signore di farci crescere nella fede, un pò come pregava quell'uomo andato da Lui per chiedere il miracolo per sua figlia: Credo, Signore, aumenta la mia fede.
Soprattutto, chiediamo al Signore di non essere noi a bloccare la sua azione benevola verso di noi, con la nostra incredulità e, forse anche, durezza di cuore: "questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo libera da tutte le sue angosce" dice il salmo. Se preghiamo con fede, Gesù ci insegna che verremo esauditi, secondo il nostro bene. Deo gratias!
Sr Anna Maria
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