Mt 7, 15-20
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».
Parola del Signore.
Gesù nel Vangelo dimostra la sua grande attenzione verso il creato e tutto il mondo agricolo e il ciclo delle culture: la semina, la crescita, il raccolto...
Come nel libro della Genesi vediamo all'opera Dio Padre creatore, che conoscendo la bontà o meno di ogni pianta dice all'uomo "dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire" (Gn 2,17).
Anche Gesù ci avverte: guardatevi dai falsi profeti: ... dai loro frutti li riconoscerete...
L'albero del giardino ha prodotto frutti di morte, il peccato, la ribellione, invece l'albero della Croce ha prodotto frutti di vita e salvezza per tutto il mondo.
L'albero della Croce è albero di sofferenza, derisione, solitudine, abbandono, ma dopo che Gesù lo ha vissuto e redento, ha portato e porta anche oggi frutti di vita.
Ma come?
Il versetto al Vangelo ce lo spiega con semplicità: "chi rimane in me porta molto frutto" Gv 15,4a-5b.
Anche o soprattutto nel campo della sofferenza troviamo Gesù, perchè lì Egli ha vissuto, Lui lì c'è stato e c'è e quel luogo è stato redento per sempre dal suo sangue.
Ma anche nella gioia lui c'è stato.
Lui ha vissuto, portato e redento ogni aspetto della vita umana.
Quindi viviamo in Lui, rimaniamo in Lui; porteremo anche noi buon frutto.
Deo gratias!
sr M. Chiara
Comentários