Solennità dell’Immacolata Concezione della beata Vergine Maria, che veramente piena di grazia e benedetta tra le donne, in vista della nascita e della morte salvifica del Figlio di Dio, fu sin dal primo momento della sua concezione, per singolare privilegio di Dio, preservata immune da ogni macchia della colpa originale, come solennemente definito da papa Pio IX, sulla base di una dottrina di antica tradizione, come dogma di fede, proprio nel giorno che oggi ricorre.
Per la pienezza della tua grazia anche le creature che erano negl’inferi si rallegrano nella gioia di essere liberate, e quelle che sono sulla terra gioiscono di essere rinnovate. Invero per il medesimo glorioso figlio della tua gloriosa verginità esultano, liberati dalla loro prigionia, tutti i giusti che sono morti prima della sua morte vivificatrice, e gli angeli si rallegrano, perché è rifatta nuova la loro città diroccata.
O donna piena e sovrabbondante di grazia, ogni creatura rinverdisce, inondata dal traboccare della tua pienezza. O vergine benedetta e più che benedetta, per la cui benedizione ogni creatura è benedetta dal suo Creatore, e il Creatore è benedetto da
ogni creatura.
Dai «Discorsi» di sant’Anselmo, vescovo
Lc 1, 26-38 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.
Parola del Signore.
In una trasmissione radiofonica andata in onda circa sessant’anni fa, l’allora arcivescovo ausiliare di New York, Mons. Fulton J. Sheen, recentemente proclamato Beato, si riferiva alla Beata Vergine Maria in questi termini:
“Senza di Lei non avremmo più Nostro Signore! Se avete una cassaforte dove tenete il denaro, voi sapete che la cosa a cui dovete sempre fare attenzione è la chiave. Tuttavia voi non pensate che la chiave sia il denaro; però voi sapete che senza la chiave non potete avere il denaro. Ebbene, la Madonna è come questa chiave. Senza di lei non possiamo avere Nostro Signore, perché Egli venne mediante Lei. Ella non deve essere paragonata a Nostro Signore perché è una creatura ed Egli è il Creatore! Ma se perdiamo Lei, non possiamo arrivare a Lui”.
Se Maria è stata preservata dal peccato originale, se dall’angelo viene proclamata piena di grazia, è perché Dio ama te, ama me e ciascuna creatura umana a tal punto da scegliere e redimere in modo particolare una persona come noi per abitare in mezzo a noi. Senza il concepimento senza macchia di Maria non avremmo Gesù. Più che un privilegio per la Beata Vergine, l’Immacolata Concezione è una garanzia per noi poveri peccatori bisognosi che Dio superi ogni barriera da noi eretta (il peccato originale e tutte le sue conseguenze) per raggiungerci. L’Immacolata Concezione, più che un onore, è un onere per la Madonna. Anche Eva, prima della caduta, era tutta pura, ma la superbia, in lei, ha trovato un terreno vergine, nonostante ella vivesse in un mondo incontaminato dal male. Quanto deve essere stato difficile per Maria, invece, vivere immacolata in un mondo corrotto. Quante ragioni avrebbe avuto per insuperbirsi, per sentirsi migliore degli altri… e non si è inorgoglita nemmeno dopo aver saputo di essere stata eletta per partorire il Messia! Noi, che siamo deformati dal male, ci insuperbiamo per delle sciocchezze… Al contrario, già all’annuncio dell’angelo, la Vergine è tanto umile che ignora il mistero della sua preservazione dal peccato originale, tanto che non comprende il senso del messaggio che le viene rivolto.
Ringraziamo con gioia il Signore, perché ci dona una Madre Immacolata per rigenerarci attraverso di Lei. Anche noi siamo chiamati, per mezzo del battesimo, ad essere immacolati, come ci ricorda San Paolo nella seconda lettura. Come possiamo rispondere a questa chiamata se non prendiamo a maestra l’umile ancella del Signore? Ascoltiamo con Lei l’incoraggiamento dell’angelo: “Nulla è impossibile a Dio” (Lc 1,37). Se ci mettiamo alla scuola di Maria e ogni giorno combattiamo le erbacce della nostra volontà egoista, dell’orgoglio, della superbia, della vanagloria, della permalosità, dei vizi etc. che crescono in noi, invocando il suo aiuto, chiedendole: “Come ti comporteresti tu, Maria, in questa situazione?”, allora, senza che ce ne accorgiamo, Dio si compiacerà di vivere in noi per donarsi agli altri, come ha fatto con Sua Madre. Non sarà impossibile per Lui abbassarsi fino alla nostra miseria, se gli lasceremo aperta la porta nella disponibilità dell’”ECCOMI”.
O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te. Tu che sei la chiave per svelarci la Parola che è Cristo, aiutaci ad aprire il cuore all’ascolto autentico della Voce di Dio nella nostra vita per risponderGli con tutto il cuore: “ECCOMI”, come Tu hai fatto sempre, perfino e specialmente sotto la Croce del tuo stesso Figlio.
Maria Chiara
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